Lilli, la recensione.

Dopo un anno di utilizzo e 15.000km percorsi, pensiamo di poterci sbilanciare e pubblicare qualche nota più approfondita su Lilli la Furgona. La foto qua sopra immortala il momento in cui la concessionaria ci ha consegnato Lilli.

Carlo era da pochissimo a casa dopo un trapianto di midollo, che si era reso necessario dopo che la prima serie di chemio per la cura di una bella leucemia era fallita. Diciamo che non era proprio in formissima… Ma bando alle ciance e via con la recensione!


Veicolo di base

Lilli è costruito su base Ford Transit custom H1 L1, e davvero per adesso non ho nulla da eccepire: potente il giusto (130cv), facilissima da guidare anche in città, passa sotto (quasi) tutte le sbarre dei parcheggi, ha un raggio di sterzata davvero notevole.

Avrei voluto il cambio automatico, ma questo c’era (manuale, 6 marce), e lo abbiamo preso. Inoltre l’automatico costava una fucilata in più.

Il motore è un 2 litri turbodiesel, Euro 6d (speriamo che ci facciano girare ancora qualche anno!) e tutto sommato consuma poco: in 15.000 km la media è di 15 e rotti km con un litro di gasolio.

Dotazione di ausili alla guida per noi (che siamo un po’ naif) completissima: Cruise Control adattivo, Lane Keeping, Emergency Braking Assist, retrocamera e sensori di parcheggio, luci automatiche, sensori di pioggia… 


Cabina

Rispetto alle nostre abitudini, assolutamente lussuosa.

I sedili sono girevoli, per ampliare la zona “giorno”, e sono regolabili in maniera comoda ed efficace, tanto da permettere a Carla (che non è proprio una gigantessa) di guidare agevolmente. Sono rivestiti in finta pelle chiara: all’inizio non ci entusiasmava il colore, ma dopo un po’ di uso abbiamo notato che sono comodi e di facile manutenzione. L’unico vero e grosso problema è che con il freno a mano tirato è impossibile girare il sedile del conducente, una vera sciocchezza.

Plancia moderna e completa, 2 porte usb e 2 a 12V a disposizione, un sacco di compartimenti per riporre oggetti, specie nelle portiere.

La pedaliera è un po’ alta, problema di tutti i Transit.

I finestrini divisi in due (solo la parte dietro si abbassa) all’inizio mi sembravano un po’ cheap, ma nell’uso non è un problema.


Allestimento in generale

Parecchie buone idee, prima fra tutte i sedili posteriori minimali, amovibili,  indipendenti e che scorrono su rotaie, rendendo lo spazio posteriore estremamente flessibile.

Noi (che viaggiamo sempre in due) abbiamo eliminato un sedile e costruito una cassa che contiene il wc chimico (quella a fiori nella foto), e offre un utile piano di appoggio. Non vi dico le facce dei nostri amici quando gli descriviamo il nostro bagno: nessuno si adatterebbe alle condizioni di uso diciamo “spartane”… Comunque secondo noi basta amarsi e si può affrontare anche una convivenza “strettissima”!

Illuminazione interna ottima, tutta a led. Nella parte posteriore si trovano poi altre 2 prese USB, una presa a 12V, la presa a 220V per quando siamo attaccati alla rete in campeggio e una presa 220V collegata all’inverter (600W, più che sufficienti per noi). La batteria servizi per ora è una AGM, ma chiederemo a Babbo Natale un paio di batterie al litio… La batteria si ricarica durante la marcia e abbiamo un pannello solare da 150W (chiederemo a Babbo Natale anche un secondo pannello, mi sa).

Purtroppo la qualità dell’allestimento è complessivamente davvero scarsa: viti che si tolgono, pezzi di plastica che si staccano, accessori che si rompono… Insomma con tutto quello che lo abbiamo pagato mi sarei aspettato davvero qualcosa di meglio.

Anche il pannello di controllo del veicolo è un po’ “cheap”: molto plasticoso, riempimento del serbatio dell’acque a step del 25%, uno dei controlli (luci esterne) che non è collegato a nulla, segnalazione del riempimento del serbatoio acque grige con una spia, senza livello, tensione delle due batterie ma nulla sullo stato di carica (ok forse questo con queste batterie non si può proprio fare)… insomma si poteva fare meglio.

Tendine ed oscuranti della parte posteriore comode ed efficaci, mancano invece del tutto nella parte anteriore (parabrezza e finestrini delle portiere) ed utilizziamo i classici “schermi” posizionati con delle ventose.


Tetto a soffietto

Fa il suo lavoro, e si apre e si chiude con facilità.

 Il letto superiore è sorprendentemente comodo, anche se la struttura flette parecchio durante l’uso, speriamo che duri. Noi ci dormiamo perfettamente in due.

Anche qui però la qualità non è eccelsa: da chiuso non si incastra perfettamente nella sua sede e la tela della tenda si è bucata dopo pochi cicli di apertura e chiusura, causa progettazione e realizzazione malfatta dei passacavi di apertura… 

Per fortuna, sostituito in garanzia.

Bella la finestra anteriore, peccato non si apra e manchi una zanzariera.

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